Che cos’è l'ALBEISA?

Che cos’è l'ALBEISA?

In questo articolo cercheremo di spiegare la storia e le caratteristiche di un progetto legato al territorio delle Langhe che attraverso un contenitore riesce a rendere geolocalizzabile un produttore di vino.

L’Albeisa è una bottiglia con delle caratteristiche ben precise ed identificative, la forma è sì simile alla borgonotta ma con la spalla più pronunciata e il collo più corto. A renderla unica e inconfondibile con altre bottiglie è la scritta in rilievo del suo nome per quattro volte sulla spalla, cosi da poterlo leggere da tutte le parti la si guardi anche ad occhi chiusi.

Questa bottiglia è storicamente legata al territorio, deve infatti il suo nome alla città di Alba, nasce agli inizi del ‘700 per rendere i produttori di vino della zona distinguibili da quelli francesi e la produzione veniva fatta fare dai mastri vetrai delle Antiche Vetrerie di Poirino. Con l’avvento però della semi-industrializzazione nella produzione francese di bottiglie per più di 150 anni l’Albeisa venne accantonata per il prezzo troppo elevato a confronto con quello delle bottiglie prodotte, appunto, in Francia.

Sarà un esponente decisamente noto della produzione di vino, Renato Ratti, a dare nuova vita a questa bottiglia. Dopo averla trovata “sepolta” in cantina, fece delle ricerche per capirne la provenienza e una volta capito il forte legame con il territorio delle Langhe decise con un’altra quindicina di produttori di rilanciarne l’idea e la produzione.

Risale infatti al 1973 il ritorno dell’Albeisa, la cui linea è stata adattata alle moderne esigenze ed è stata inserita la caratteristica scritta, frutto della collaborazione con le Vetrerie Italiane di Dego al confine tra Piemonte e Liguria, che adesso si chiamano Veralia.

Se inizialmente fu il colore bruno a caratterizzarla ed essere il più utilizzato per agevolare l’invecchiamento di alcuni vini tipici della zona, vedasi Barolo e Barbaresco, adesso esistono 10 tipologie di Albeisa in varie forme e colori. Tutte le bottiglie Albeisa sono prodotte e regolamentate seguendo un preciso Statuto, che mai prima era stato messo in atto per disciplinare l’utilizzo di un contenitore. L’impiego dell’Albeisa è infatti tutelato dall’”Associazione dei Produttori dell’Albese”, che ne indica la possibilità d'uso e fornisce un dettaglio sulle varietà e le DOC/DOCG che essa può contenere.

Questa bottiglia è utilizzabile solo da aziende che produco vini derivati da vigneti coltivati all’interno della zona denominata “Langhe”, con una sede produttiva all’interno di questa denominazione, che siano state ammesse al Consorzio.

Di questi tipi di legami tra una bottiglia ed i vini di un territorio ne esistono solo due: l’Albeisa ed i vini delle Langhe, la mitrale dello Chateauneuf-du-Pape e i vini della Valle del Rodano.

Dal 1973 ad oggi questo progetto di valorizzazione del territorio delle Langhe e del Roero nel mondo è cresciuto e conta più di 23 milioni di bottiglie utilizzate nel 2022 e 314 produttori associati. A breve sarà pronta la nuova sede nel centro storico di Alba, a Palazzo Govone, con sale degustazione e cantina espositiva aperta agli enoturisti.

Il Consorzio Albeisa oltre ad essere promotore nel mondo dei prodotti delle Langhe ne è protettrice, infatti, attraverso progetti di tutela del territorio e delle biodiversità presenti si prodiga per garantirne il benessere e il futuro.

Quando vedrete su una bottiglia la scritta ALBEISA saprete che non è un semplice contenitore di vino ma l'emblema di un territorio e delle persone che lo rendono cosi unico.

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