“Dr. Conti”, Rudy Kurniawan è il più grande truffatore nel mondo del vino?

“Dr. Conti”, Rudy Kurniawan è il più grande truffatore nel mondo del vino?

Ci sono state diverse truffe famose nel mondo del vino, in questo articolo parleremo di uno dei più grandi falsari di tutti i tempi.

Partiamo subito dal protagonista assoluto di questa frode, Rudy Kurniawan, nato in Indonesia si trasferisce negli Stati Uniti negli anni ’90 e sin da subito iniziò ad immergersi nel mondo del vino collezionando bottiglie rare e partecipando ad aste di vino di lusso. Ben presto nel mondo del vino e dei collezionisti fu riconosciuto come grande esperto per il suo palato sofisticato e la sua vasta conoscenza e collezione di vini pregiati. Per la sua predilezione per i vini della Borgogna e nello specifico per il Domaine de la Romanée-Conti fu soprannominato “Dr. Conti”.

La sua “conoscenza” dei vini di Borgogna lo portò ad essere uno dei punti di riferimento degli eventi, legati ai grandi vini, di New York.

Un esempio eclatante del livello raggiunto dal “Dr. Conti” risale al 2004 quando organizzò una cena con collezionisti e appassionati di vini al Cru ristorante di New York, nella quale furono aperte parecchie bottiglie di assoluto livello, come un Mouton Rothschild ’45, un Jaboulet Hermitage La Chapelle ’61, un La Tàche ’71, qualche Romanée-Conti del ’64. Il conto del solo vino bevuto quella sera si aggirava intorno ai 250mila dollari, in quell’occasione fece però una richiesta pittoresca allo staff del ristorante, cioè chiese di farsi recapitare a casa le bottiglie vuote, e da allora pagò regolarmente lo staff del Cru per farsi mandare le bottiglie vuote a casa sua.

Un’asta del 2006, dove furono venduti molti vini di Kurniawan, aveva realizzato vendite per 24,7 milioni di dollari, e chiuse quell’anno con 35milioni di dollari di bottiglie vendute. Il movimento di così tante bottiglie di quel livello iniziò ad insospettire sia i collezionisti sia alcuni produttori.

Nel 2008 ci fu un’asta che diede inizio alle indagini sul “Dr. Conti”, asta tenutasi sempre nel ristorante Cru di New York, organizzata ancora da Acker Merrall & Condit, casa d’aste specializzata in vendita di vini che ha seguito diverse delle aste in cui furono venduti vini di Kurniawan. In quell’occasione furono vendute due bottiglie di Dom Pérignon rosé del 1959, che sarebbero appartenute allo Scià di Persia, per 42.350 dollari. Rudy Kurniawan mise all’asta 268 bottiglie di tre produttori della Borgogna, Domaine Armand Rousseau, Domaine Georges Roumier e Domaine Ponsot. A quell’asta partecipò anche Laurent Ponsot, proprietario del Domaine Ponsot, che era stato avvisato da un collezionista che sarebbero state messe in vendita alcune bottiglie di Ponsot, 97 precisamente. Tra quelle bottiglie c’era un Ponsot Clos de la Roche 1929, Grand Cru che il Domaine non produsse con etichetta propria fino al 1934, e anche 38 bottiglie di un altro Grand Cru, Clos Saint-Denis dal 1945 al 1971, che però l’azienda non iniziò a produrre fino agli anni ’80. Laurent Ponsot aveva avvertito il direttore della casa d’aste, John Kapon, del fatto che le bottiglie potessero essere falsificate, il quale ritirò le bottiglie dall’asta poco prima dell’inizio dell’evento.

Da quel giorno in poi l’F.B.I. iniziò ad indagare su Rudy Kurniawan, scoprendo che era originario di Giakarta, che gli era stato negato l’asilo politico negli Stati Uniti nel 2001, e che nel 2003 gli era stato ordinato di lasciare il paese dopo l’appello respinto, ma nonostante quell’ordine continuò a vivere illegalmente in America.

Dai primi anni del 2000 in poi nessuno ha mosso il mercato del vino di lusso più del “Dr. Conti”, basando la sua immagine di esperto e di collezionista sull’essere un rampollo di una ricca famiglia di etnia cinese originaria dell’Indonesia con enormi interessi commerciali in Indonesia e Cina, potendo investire anche 1 milione di dollari al mese in vino.

Quando l’F.B.I. perquisì la casa di Los Angeles di Rudy Kurniawan, trovò bottiglie vuote, tappi falsi, etichette bianche o appena stampate e bottiglie di vino da pochi soldi, una vera e propria centrale di falsificazione per bottiglie di altissimo livello provenienti dalla Borgogna e da Bordeaux. Furono confiscate 5329 bottiglie ritrovate nei depositi del “Dr. Conti”, 392 furono identificate come evidentemente contraffatte e 156 furono dichiarate non vendibili per manomissione del tappo di sughero. Il valore, stimato molto al ribasso, delle bottiglie vendute dall’indonesiano è di oltre 20 milioni di dollari. Si tratta potenzialmente del più grande caso di frode enologica della storia e potrebbe aver lasciato il mercato dei vini rari e antichi irrimediabilmente corrotto.

Fu arrestato nel 2013 e poi condannato nel 2014 a 10 anni di prigione per truffa federale e per truffa ai danni di una banca, da cui aveva ricevuto un finanziamento presentando informazioni false, alla restituzione di 28,4 milioni di dollari ai compratori e al pagamento di un’ammenda di 20 milioni di dollari. Ma nessuna cifra è mai stata restituita da Kurniawan. Nel 2021, dopo 7 anni di reclusione, fu espulso dagli Stati Uniti per immigrazione clandestina.

Il “Dr. Conti” attualmente produce “falsi” per dei collezionisti che assaggiano alla cieca con bottiglie vere, nonostante questo non sia illegale perché le bottiglie non vengono vendute e Kurniawan venga pagato solo per la sua abilità a ricopiare i vini, lascia molti dubbi come vengano “smaltite” le bottiglie vere vuote portate dai collezionisti.

Il business dei vini pregiati potrebbe essere inondato di rarità fraudolente, Laurent Ponsot ha affermato che l’80% dei Borgogna pre 1980 venduti all’asta oggi sono falsi. Per lui non sembra esserci via di fuga dal problema, né alcuna via di fuga da Kurniawan. Racconta che durante una cena a San Francisco, Ponsot mentre si preparava ad aprire un Ponsot Clos de la Roche 1971 notò un piccolo adesivo alla base della bottiglia, che portava le iniziali “RK”.

Il “Dr. Conti” è solo uno dei falsari nel mondo del vino ma di certo lui ha davvero incrinato la fiducia nel mondo della rivendita del vino d’annata.

Torna al blog