Storie di Cantine: Château Figeac

Storie di Cantine: Château Figeac

Lo “stile Figeac” e il terroir unico.

La nascita di Château Figeac è intrecciata tra realtà e romanzo, infatti c’è chi fa risalire la tenuta al II secolo legando il nome ad un certo Figeacus, di cui però non si hanno testimonianze certe. Possiamo però partire da ciò di cui si hanno prove ovvero la presenza di alcune parti dell’attuale Château intorno all’anno mille, castello poi quasi completamente distrutto durante le guerre religiose francesi del ‘500. Il susseguirsi di proprietà è la caratteristica principale di questo Château, come però da tradizione per i terreni e le tenute della zona di Bordeaux. Nei vari passaggi ci furono anche dei frazionamenti da cui sono nati altri Château, come ad esempio l’altro grande nome della zona “Château Cheval Blanc”.

Fino ad arrivare alla proprietà che più ne ha tracciato le caratteristiche e delineato i connotati, nel 1892, infatti, lo Château viene acquistato da André Villepigue e sua moglie Henriette de Chèvremont. La famiglia, con la scelta di affidarsi ad Albert Macquin, diede subito impulso di modernizzazione alla vinificazione in cantina e alle pratiche in vigna, inoltre era uno dei più rinomati esperti nel combattere la fillossera che stava flagellando i territori europei.

La persona più importante per Château Figeac e per i suoi vini è indubbiamente Thierry Manoncourt, nipote di Villepigue, che prende le redini della tenuta nel 1947. Ingegnere agrario lungimirante introdusse nuove tecniche di viticoltura e vinificazione conservando però un profondo rispetto per il terroir e la biodiversità. Il grande riconoscimento per l’impegno profuso da Manoncourt arrivò quasi subito quando nel 1955 Château Figeac ottenne il titolo di Premier Grand Cru Classé nella rinnovata classificazione dei vini di Saint- Émilion.

Un approfondimento sul terroir unico dello Château e di quella specifica zona di Saint- Émilion è più che mai doveroso, perché è una vera e propria eccezione per la denominazione. Il vigneto della tenuta poggia su tre creste di ghiaia Günzian e il terreno è composto da quarzo, selce e più in profondità da argilla blu che da, come detto, una firma unica. Le peculiarità di questa sotto-zona a ovest di Saint- Émilion sulla “rive droite” della Dordogna, ovvero i banchi di ghiaia, dove sono collocati Château Figeac e Château Cheval Blanc richiamano quelle dei Cru del Médoc, queste eccezionali caratteristiche geologiche e vitivinicole oltre ad incidere in maniera unica sulle uve e sui vini prodotti, le hanno quindi valso il soprannome di “Médoc di Saint- Émilion”.

La tenuta conta 54 ettari dei quali 41 vitati, suddivisi tra Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc e Merlot che compongono poi in percentuali ben precise quello che crea lo “stile Figeac”, 35% Cabernet Sauvignon, 35% Cabernet Franc e 30% Merlot.

Il vino principale della tenuta è lo Château Figeac, il blend composto in maggioranza da due terzi di Cabernet conferisce al vino struttura e raffinatezza, freschezza e morbidezza. La capacità d’invecchiamento è eccezionale, rivelando con il passare degli anni un bouquet inimitabile e complesso. Un colore purpureo precede un naso con sottili fragranze di frutta infusa, peonia e grafite. L’affinamento avviene in botti di rovere nuove al 100% per 15-18mesi.

Il Petit-Figeac è il secondo vino dello Château, prodotto con gli stessi elevati standard del “Gran Vin”, prende il suo nome da un appezzamento di terreno dall’annata 2012.

L’etichetta caratteristica dello Château Figeac, pare sia stata adottata grazie al parere dal cognato di Manoncourt.

Nel 2021 è stata inaugurata la nuova cantina semi-interrata all’avanguardia che consente di effettuare vinificazioni precise e su misura per ogni parcella, così come le parcelle del vigneto.

Attualmente la proprietà è nelle mani delle figlie di Manoncourt, mancato nel 2010, che portano avanti con orgoglio e lungimiranza la tradizione dello stile distintivo dello Château.

Qui trovate la nostra selezione.

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