Storie di Cantine: “Domaine Leflaive”

Storie di Cantine: “Domaine Leflaive”

Altro enorme rappresentate della Borgogna, con una storia intrecciata con il territorio, con una fortissima volontà di valorizzarlo e renderlo conosciuto in tutto il mondo.

Partiamo dall’inizio e quindi da qualche accenno storico, quello che è certo perché documentato è l’avvento di Claude Leflaive. Il quale si stabilì nel 1717 a Puligny-Montrachet, nella celebre Côte de Beaune, e cominciò a coltivare la vite. Ci sono però alcune tracce di un certo Marc Le Flayve a Cissey vicino a Beaune che farebbe risalire alla fine del XVI secolo la presenza della famiglia nella zona.

Quella che però possiamo chiamare la vera fondazione del Domaine come la si intende oggi risale al 1920, quando Joseph Leflaive prese in mano le redini della produzione e decise di vinificare e commercializzare i propri vini di famiglia con l’etichetta “Domaine Leflaive”. Passaggio importante perché fino ad allora i vini venivano dati ai “negociants” della zona per poi essere rivenduti.

L’inizio dell’avventura di Joseph fu quanto meno in salita, infatti per la crisi della Fillossera, di cui abbiamo più volte parlato (leggi qui), fu costretto a reimpiantare tutte le viti che erano state distrutte. Con l’aiuto di François Virot, amico e gerente dell’azienda, selezionò i portainnesti che meglio si sarebbero adattati al microclima della zona. Nel corso degli anni aumentò il numero di terreni vitati e ne acquistò di nuovi.

Alla morte di Joseph nel 1953 la gestione del Domaine passò sotto il controllo dei quattro figli, Joseph, Jeanne, Anne e Vincent, il primo assunse la gestione amministrativa e finanziare dell’azienda, mentre il più piccolo quella commerciale e marketing. Da lì a pochi anni questa struttura aziendale portò il Domaine a livelli di eccellenza sia per qualità di vini prodotti sia in vendite e riconoscimenti. Nel 1986 il figlio di Joseph, Olivier Leflaive, fu nominato co-manager insieme allo zio Vincent che quattro anni dopo lascerà il suo ruolo alla figlia Anne-Claude Laflaive.

La figura più importante della storia del Domaine, è sicuramente Anne-Claude, oltre alla laurea in enologia e le sue conoscenza, è il suo spirito di rivoluzione biodinamica e di ricerca costante dell'eccellenza che darà la definitiva spinta per portare il Domaine nell’Olimpo dei vini della Borgogna e del mondo.

Nel 1994 viene nominata responsabile della proprietà, da quel giorno esprimerà le sue idee attraverso il lavoro in vigna e poi in cantina, con l’aiuto di Pierre Morey e poi di Eric Remy. Sarà pioniera, come detto, della coltivazione biodinamica, rispettosa dei grandi terroir e alla costante ricerca di eccellenza nella vinificazione e nella coltivazione della vite per produrre vini di grande finezza ed eleganza. Questa sua passione la porterà a fondare nel 2008 la “Ecole du vin et Des Terroirs” al fine di divulgare ed insegnare l’amore per la natura applicato alla vite e al vino.

Alla sua morte, nel 2015, è Brice de la Morandière, bisnipote di Joseph, ad aver preso le redini dell’azienda di famiglia.

Il Domaine conta all’incirca 25 ettari, di cui quasi 5 distribuiti tra vigneti Grands Crus, delle prestigiose denominazioni di Bienvenues-Bâtard-Montrachet, Bâtard-Montrachet, Chevalier-Montrachet e Montrachet. Su suoli di matrice calcareo-argillosa, ricchi di elementi minerali, viene coltivato esclusivamente Chardonnay, nobile vitigno autoctono delle Borgogna. Oltre ai vigneti di proprietà nella Côte de Beaune, il Domaine coltiva vigne all’interno del territorio del Mâconnais nel sud della Borgogna.

Data la volontà di perseguire la via dell’agricoltura biodinamica, rispettando il più possibile l’ambiente ed il territorio, alcune arature in molti appezzamenti vengono fatte ancora con l’ausilio di un cavallo per evitare un eccessivo compattamento del terreno. La vendemmia viene fatta interamente a mano ed è seguita poi da un'ulteriore cernita in cantina, questa fase di raccolta è eseguita da vendemmiatori esperti che tornano ogni anno. Dopo la pressatura i mosti vengono lasciati decantare a bassa temperatura, e come da tradizione borgognona le fasi di vinificazione ed invecchiamento avvengono in botti di rovere, dove i vini stanno per 12 mesi per poi essere spostati in acciaio per altri 6 mesi.

I vini della cantina Domaine Leflaive sono caratterizzati da mineralità, grande intensità e ricchezza, con un ottimo potenziale d’invecchiamento sviluppando così ulteriore complessità e finezza.

Che si tratti del raffinato Puligny- Montrachet, del prestigioso Chevalier-Montrachet oppure del Màcon-Verzè, sono tutti vini ai vertici degli Chardonnay della Borgogna, i quali esprimono le caratteristiche uniche dei “Climat” da cui provengono.

Come ormai abbiamo notato scrivendo di questi produttori, i grandi vini sono sempre l’opera combinata di vigneti speciali, lavorazione artigianale meticolosa e affascinanti personalità enologiche.

Qui di seguito la nostra selezione.

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