Storie di Cantine: "Krug"

Storie di Cantine: "Krug"

L’ossessione di fare il miglior Champagne possibile ogni anno.

Oggi parliamo di una delle storie più rivoluzionarie del mondo dello Champagne e del vino in generale. Partiamo dal capire chi era il fondatore che ha dato l’impronta della Maison, Joseph Krug. Nato nel 1800 a Magonza, città storicamente contesa tra Francia e Germania, figlio di macellaio si trasferì nel 1834 nella zona dello Champagne per lavorare da Jacquesson, Maison già molto famosa all’epoca.

Sarà lì che il suo amore per la qualità incontrerà il prodotto giusto, infatti nel 1843 a Reims fonda la sua casa produttrice di Champagne con proprio l’obbiettivo di creare ogni anno lo Champagne migliore possibile. Si presume che la prima vendemmia sia del 1844 ma è quella del ’45 da cui parte la creazione di Krug Grande Cuvée, la prima di una lunga serie di Édition.

Da quel momento in avanti la Krug si dedica ogni anno all’assemblaggio e all’imbottigliamento di una nuova Édition, i numeri delle Grande Cuvée, sono le volte in cui è avvenuto questo atto di creazione che corrisponde al numero di anni in cui è stato ricreato il sogno di Joseph Krug. La 171 è l’ultima uscita in commercio, è stata assemblata da 131 vini provenienti da 12 annate diverse di cui la più vecchia è la 2000 e la più giovane, su cui si basa, è la 2015.

Per capire quanto questa scelta sia rivoluzionaria dobbiamo spiegare come veniva prodotto prima lo Champagne.

Era uso comune creare una sorta di gerarchia piramidale nella produzione. I produttori, infatti, creavano i “Vintage” solo nelle annate con condizioni climatiche ottimali e le Cuvée “standard” ogni anno con vini meno pregiati. Joseph Krug non voleva sottostare ai capricci del tempo e voleva produrre uno Champagne che in ogni bottiglia di ogni anno racchiudesse la stessa emozione.

L’idea era sì creare un blend per i Cuvée, ma dosando i vini ogni volta in maniera diversa ed unica, al fine non di replicare un prodotto simile all’anno precedente, ma uno Champagne in grado di suscitare le stesse emozioni di quelli prodotti negli anni passati.

La gerarchia di Krug è dettata solo dal prezzo e non dalla qualità, i “Vintage” non sono migliori rispetto ai Gran Cuvée, ma essendo creati da uve di un unico appezzamento sono più rari.

Nel 1971 furono acquistati, dai successori di Joseph, alcuni vigneti a Mesnil-sur-Oger, tra questi c’era il famoso Clos du Mesnil, che divenne il primo Champagne monovitigno della Krug.

Dalla fondazione la proprietà rimase della famiglia Krug fino al 1999 quando l’azienda venne acquisita dal gruppo del lusso LVMH.

La nuova proprietà volle mantenere lo spirito della famiglia che aveva reso grande Krug, infatti i discendenti di Joseph sono ancora in azienda e partecipano al comitato di degustazione, che ogni anno assaggia e valuta la produzione dello Champagne.

In totale, Krug ha accesso alle uve provenienti da 400 parcelle diverse, il 30% circa di proprietà e la parte restante legata all’azienda da contratti a lungo termine. Ogni lotto viene vinificato separatamente. La fermentazione avviene in botti di rovere da 205 litri cosi da permettere una leggera ossidazione al vino. Dopo viene trasferito in vasche di acciaio, in attesa del primo assaggio da parte del comitato di degustazione di Krug, che è composto da 5 persone, guidato attualmente da Olivier Krug, direttore dell’azienda, e dal maestro di cantina Julie Cavil.

Per mantenere la continuità e l’equilibrio che caratterizza Krug, vengono valutati i singoli lotti dell’anno e le vecchie annate immagazzinate (detto vino di riserva), assemblati per creare la versione finale di Grande Cuvée e del Rosé.

Dal 2009 il direttore di Krug è, come detto, uno dei pronipoti di Joseph che, con LVMH, guida l’azienda tra espansione su larga scala e il mantenimento della qualità del prodotto.

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