Storie di Cantine: "Ornellaia"

Storie di Cantine: "Ornellaia"

La visione di un giovane ribelle.

Per parlare di Ornellaia sarà necessario far accenno alla storia di due grandi famiglie del mondo vitivinicolo italiano e non solo, ovvero la famiglia Antinori e la famiglia Frescobaldi.

Partendo dalla famiglia Antinori più precisamente da Niccolò Antinori, il marchese che amava farsi chiamare vinattiere, protagonista indiscusso del settore vitivinicolo del ‘900, padre di due uomini che rivoluzioneranno il mondo del vino toscano, italiano e mondiale.

Se Piero, il primogenito, resterà legato e manterrà le redini della famiglia per molti anni, invece il secondogenito Lodovico girerà il mondo passando la maggior parte del tempo negli Stati Uniti, più precisamente in California nella Napa Valley.

I diversi caratteri dei due fratelli gioveranno inizialmente al commercio della famiglia rendendoli complementari, infatti Piero si imporrà nel Chianti con l’inedito uvaggio Sangiovese-Cabernet del Tignanello, raggiungendo lo status di grande rinnovatore del vino toscano e di uno dei migliori viticultori italiani, spalleggiato da Lodovico che incantava gli americani e riusciva a far lievitare la nomea ed i prezzi dei vini Antinori.

Sarà però poi Lodovico al suo ritorno in Italia a decidere di provare un’avventura da “solista” uscendo dal gruppo Antinori, infatti lascerà l’azienda di famiglia mantenendo un pacchetto azionario e una carica onorifica.

Lodovico, con la partecipazione paterna, aprirà un’azienda basata sulle le sue idee e sulla sua visione. Sceglierà Bolgheri come luogo dove farla sorgere, ingaggerà un enologo russo, André Tchelistcheff, creerà una cantina futuristica con grandi vetrate e uno spazio ampio per l’accoglienza dei visitatori che verrà definita dai critici un “colossal hollywoodiano”, cosa molto in linea con il suo grande amore per l'America.

Forte delle sue idee e concorde con lo zio e vicino di terreni, Mario Incisa di Rocchetta, inizia ad impiantare vitigni di Cabernet in un territorio come quello della Maremma che era quasi totalmente dedicato al Sangiovese e al Trebbiano.

Nel 1984 viene messa in commercio la prima annata di Ornellaia, blend 90% Cabernet Sauvignon e 10% Merlot, per il solo mercato giapponese però.

Il debutto in Italia è targato 1989 con l’annata '85 che sarà un disastro, perché verrà stroncata totalmente dai critici che lo definiranno un vino spigoloso e selvatico.

Parallelamente Lodovico svilupperà un altro progetto, il quale sarà di grande supporto per l’Ornellaia, cioè un Merlot in purezza sul modello del Pomerol francese che prenderà il nome di Masseto.

Il successo clamoroso del Masseto sarà un traino per l’Ornellaia che con l’irrobustirsi delle vigne di Cabernet e un metodo sempre più affinato in cantina alzerà di molto la sua qualità.

Il lavoro in vigna ed in cantina prevede la vinificazione singola di ogni uvaggio che per 12 mesi compirà la fermentazione in barrique di rovere, il blend sarà poi assemblato e riposerà per ulteriori 12 mesi sempre in barrique, in fine il vino verrà imbottigliato e farà altri 12 mesi di affinamento in bottiglia prima di essere messo in commercio.

Negli anni ’90 crescerà ulteriormente la squadra di consulenti enologi, ad André Tchelistcheff e il figlio Dimitri si aggiungeranno Federico Staderini e l’ungherese Tibor G’Al che aiuteranno a realizzare l'azienda sognata da Lodovico: stile bordolese negli impianti, vigneti e varietà di uve (Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot) estesi su 76 ettari tra Ornellaia e Bellaria, con la cantina in stile californiano.

Ornellaia e Masseto diventeranno vere e proprie rockstar, acclamate soprattutto dal mercato internazionale. Con due grandi riconoscimenti: nel 2001, quando l’Ornellaia ’98 viene nominato vino dell’anno, e nel 2004, quando il Masseto 2001 prenderà 100/100, entrambi dati dalla illustre rivista Wine Spectetor.

Tra la fine degli anni ’90 e il 2005 la famiglia Frescobaldi, storica rivale della famiglia Antinori e assoluto punto di riferimento del mondo del vino italiano e mondiale, acquisisce in toto l’azienda con le sue due rockstar indiscusse, mantenendole nel mito e continuando a produrre circa 150mila bottiglie di Ornellaia e 30mila di Masseto all'anno.

Con i successi dei nuovi progetti, Tenuta di Campo Sasso e Tenuta di Biserno, Lodovico mitigherà il dispiacere per la perdita della sua prima creatura.

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