Oggi raccontiamo la storia di una donna che non si è omologata e ha deciso di essere la prima donna a dirigere una Maison di Champagne.
Barbe-Nicole Ponsardin, figlia di un ricco barone sindaco di Reims fedele a Napoleone Bonaparte, sposa nel 1798 Francois Clicquot, proprietario di terreni e di un’azienda produttrice di vino, fondata nel 1772 dal padre Philippe, nella zona dello Champagne.
La morte del marito nel 1805, per il tifo o per alcuni suicida, costringe la signora Clicquot Ponsardin a prendere le redini dell’impresa di famiglia, sfruttando il diritto di poter ereditare e dirigere l’azienda del marito, “privilegio” che non avevano le donne in epoca Napoleonica. Solo alle vedove, infatti, era data la possibilità di firmare documenti ufficiali. Diventando la Veuve Clicquot Ponsardin e la prima donna a dirigere una Maison di Champagne.
Eredita una società che produce circa 100.000 bottiglie, ma sin da subito si dovrà scontrare con le difficoltà del tempo, come per esempio un’Europa sconquassata da guerre e divisioni.
Da quello che viene tramandato a lei si devono delle grandi rivoluzioni del settore, dalla vigna ai primi slanci embrionali di marketing, vediamo alcune delle innovazioni che le sono attribuite:
La prima è indubbiamente una svolta per tutto lo Champagne, convinta che il torbido del vino prodotto non fosse attraente, con i suoi collaboratori inventano la tecnica del “Remuage” (che abbiamo spiegato QUI) sviluppando la “table de remuage”. L’eliminazione dei depositi presenti nella bottiglia e la successiva “Sboccatura” (che abbiamo spiegato QUI), permette alla Vedova Clicquot e al suo staff di studiare diverse ricette per la “liqueur d’expedition” a seconda dei mercati a cui sono destinate le bottiglie. Negli Stati Uniti, per esempio, erano preferiti degli Champagne più secchi ed in Inghileterra più morbidi e dosati.
La seconda è la creazione del primo Champagne Millesimato (che abbiamo spiegato QUI) nel 1810, anno in cui cambia anche il nome dell’azienda in Veuve Clicquot Ponsardin.
La terza è la creazione del primo Champagne Rosè nel 1818 (che abbiamo spiegato QUI). Fino a quel momento era ottenuto con l’aggiunta di bacche di Sambuco alla Cuvée, la Clicquot ottiene il rosé con l’assemblaggio di vino rosso, Pinot Noir della regione di Bouzy, alla base spumante.
Nel 1811 in occasione di un’annata eccezionale, per il passaggio di una Cometa (citata anche in “Guerra e Pace” da Tolstoi), nascerà “Le vin de la Comète” il prodotto che darà lustro alla Maison sul mercato Russo.
Un’altra delle storie legata a Madame Clicquot è quella di essere riuscita a fa arrivare 10.000 bottiglie alla corte dello Zar a San Pietroburgo in pieno embargo della Russia da parte di Napoleone nel 1814. Mercato che da allora sarà punto di riferimento assoluto della Maison Veuve Clicquot Ponsardin.
Frase celebre a lei attribuita è “Voglio che il mio marchio sia il numero uno, da New York a San Pietroburgo”, sarà sua missione portare il suo Champagne in tutte le corti d’Europa e oltreoceano.
A lei sono attribuiti i primi tentativi di marketing, come per esempio l’inserimento del nome in etichetta su ogni bottiglia.
Aumentando i possedimenti terrieri e quindi i vigneti cominciarono a distinguerli in base al loro valore, che poi diventeranno gli odierni Gran Cru.
Nel 1841 la Veuve Clicquot Ponsardin si ritira a vita privata lasciando l’azienda nelle mani del suo amante Edouard Werlé, di 23 anni più giovane con cui ebbe una lunga e, per l’epoca, scandalosa relazione. Mantenendo lo stato di vedova e non risposandosi mai mantenne la libertà di poter dirigere l’azienda come meglio credesse. Nonostante l’incredibile figura rivoluzionaria che incarnò non lasciò le redini dall’azienda di famiglia alla figlia ma volle per lei una vita più vicina ai costumi e usi dell’epoca.
Il 29 luglio 1866, a 89anni, la Veuve Clicquot morì, con la Maison che produce e vende 775.000 bottiglie all’anno quasi otto volte il quantitativo di quando aveva ereditato l’azienda alla morte del marito.
Che tutte queste informazioni sulla Vedova Clicquot siano vero o meno non è la parte più importante di questo articolo, la cosa fondamentale è la figura rivoluzionaria che ha rappresentato per l’epoca sia come donna sia come imprenditore.