Che cos’è il “Taglio Bordolese”?

Che cos’è il “Taglio Bordolese”?

Per spiegare al meglio che cosa sia il Taglio Bordolese dobbiamo necessariamente partire dal significato di “Taglio”, infatti con questa parola si intende l’assemblaggio di 2 o più vini al fine di creare un vino più equilibrato.

Nello specifico questo assemblaggio, o blend, viene fatto da uve provenienti dalla zona di Bordeaux, come il Merlot, il Cabernet Sauvignon, il Cabernet Franc, il Petit Verdot, il Malbec o il Carmenère. Questi vini a bacca rossa sono tutti coltivati nella zona sud-ovest della Francia, tagliata in due dall’estuario della Gironda che genera un terroir unico, dove poter far crescere dei vigneti.

Il nome Taglio Bordolese, Bordeaux Blend, dovrebbe essere stato coniato dai mercanti inglese, fin dal Medioevo grandi estimatori, acquirenti ed importatori del vino bordolese, per i francesi diventò poi Assemblages Bordelais.

Come detto l’assemblaggio viene fatto per creare un vino più equilibrato, quindi vediamo per ogni tipologia di vino quali sono le caratteristiche predominanti che apportano nel blend.

Il Cabernet Sauvignon, di cui abbiamo parlato qui, è fondamentale per dare corpo e struttura al vino assemblato, spesso viene fatto affinare in botte o barrique per ammorbidire proprio i suoi tannini molto astringenti, da la capacità di invecchiamento al vino.

Il Merlot è un vitigno con grande capacità di adattarsi a diverse condizioni climatiche e di terreno molto diffuso nel mondo, conferisce al taglio bordolese ricchezza di colore, tannini eleganti, gusto morbido e rotondo. Il ruolo del Merlot è quello di stemperare l’aggressività del Cabernet.

Il Cabernet Franc è un vino, non sempre presente nel taglio bordolese, che da tannicità, aromi erbacei e di legno, ed un profilo austero.

Il Petit Verdot è un’uva molto nobile, che regala colore, acidità, finezza, note spezziate e longevità, anche questo non sempre presente.

Il Malbec è utile per infondere al vino colore e tannini, attualmente è l’uva a bacca nera più coltivata in Argentina.

Il Carmenère è utilizzato pochissimo in questo periodo nella zona di Bordeaux, ma invece è molto coltivato in Cile.

Il Taglio Bordolese è il capostipite di tutti gli assemblaggi, sfruttando le diversità e le unicità dei vitigni crea incredibili connubi. Nelle mani degli enologi questi vini con caratteristiche complementari sono assemblati in armonia, bilanciando insieme due o più varietà, per dare vita a vini straordinari.

I vini più utilizzati per i blend bordolesi rossi sono il Merlot e il Cabernet Sauvignon che oltre alle caratteristiche complementari, hanno nel tempo di maturazione la concatenazione perfetta. Infatti il Merlot matura circa un mese prima del Cabernet Sauvignon dando ai viticoltori il tempo di poter vinificare prima uno e poi l’altro per infine assemblarli successivamente.

Può essere definito “Taglio Bordolese” qualsiasi vino prodotto dall’assemblaggio di Cabernet Sauvignon e Merlot, a prescindere dal territorio di provenienza. Basti pensare all’Italia dove questo assemblaggio ha preso sempre più piede creando vini straordinari come i Super Tuscan, di cui abbiamo parlato qui, in Toscana ma anche in altre parti del nostro paese come in Trentino, in Alto Adige, nei colli orientali del Friuli, in Veneto sia nell’alto vicentino sia nei colli Euganei e fino alla Sicilia.

I vitigni autoctoni inseriti nell’assemblaggio contribuiscono al taglio conferendo al prodotto finale le loro caratteristiche organolettiche varietali e legano il vino così ottenuto al territorio. Tra i vini locali italiani dobbiamo necessariamente nominare il Sangiovese e il Canaiolo in Toscana, il Raboso e il Rondinella nel Veneto e il Montepulciano nel Centro Italia.

In Napa Valley e in tutta la California l’assemblaggio bordolese viene chiamato “Meritage”.

Esiste anche una versione bianca del “Taglio Bordolese” che viene creato assemblando diversi potenziali vini tra cui il Sémillon, il Sauvignon Blanc, il Muscadelle o anche il Sauvignon Gris e l’Ugni Blanc (che in Italia chiamiamo Trebbiano).

Tra i tagli Bordolesi di Bordeaux possiamo citare: lo "Château Margaux"(ne abbiamo parlato qui) e lo “Château Mouton Rothschild” (ne abbiamo parlato qui).

Tra quelli italiani possiamo citare uno dei Super Tuscan, il Sassicaia (ne abbiamo parlato qui)

Torna al blog