Perché il Prosecco è il vino più venduto nel mondo?

Perché il Prosecco è il vino più venduto nel mondo?

Sarebbe facile ridurre ai soli numeri, e dire più di 3 miliardi di euro di fatturato o più di 638 milioni di bottiglie vendute o record italiano nell’export come negli USA con 135milioni di bottiglie vendute, ma c’è molto di più a spiegarne il successo.

Cercheremo di rispondere alla domanda partendo da che cos’è il Prosecco e dove viene prodotto, poi parleremo dell’enorme crescita sia dell’immagine che dei numeri.

Allora partiamo dal vitigno che viene usato cioè la Glera che deve essere almeno 85% del totale per essere denominato Prosecco, invece per quanto riguarda il metodo di produzione viene utilizzato il Martinotti/Charmat (spiegato qui). Dando vita a vini giovani caratterizzati da un’elevata freschezza e aromi fruttati. Non di poco conto le tempistiche di produzione per la rapidità di risposta alle richieste in crescita del mercato, infatti in 2/3 mesi il Prosecco può essere messo in vendita.

Esistono però altri metodi di produzione o tipologie di Prosecco come la fermentazione in bottiglia quindi metodo Classico, vedi Champagne o Franciacorta, torbido (“sul fondo”), fermo e rosé. I consorzi hanno elaborato una gerarchia qualitativa che va dal Prosecco Valdobbiadene-Conegliano Superiore di Cartizze e Rive fino al Prosecco DOC “interregionale”, con ovviamente differenze importanti per volumi di vendita e qualità.

Ma dove si produce esattamente il Prosecco?

Nel momento della grande crescita della richiesta di questo vino spumante fu necessario proteggere i produttori storici e quindi certificare il territorio di produzione e i vitigni. La zona del Prosecco è nel nord-est dell’Italia, infatti per l’80% viene prodotto nelle province del Veneto (escluse Rovigo e Verona) e per il restante 20% circa nelle province del Friuli-Venezia-Giulia.

Dal 2009 sono effettiva la DOCG e la DOC del Prosecco cosi da determinarne le zone di produzione, le più note sono Valdobbiadene-Conegliano e Colli Asolani-Prosecco che corrispondono alle due DOCG.

La prima bottiglia di Prosecco frizzante (perché in precedenza era un vino fermo) risale al 1924 ma la vera scalata parte nei primi anni 2000. Il mondo anglo-tedesco è quello che da subito fu più recettivo, con la grande affluenza del turismo tedesco nel Veneto, ma buona parte dell’exploit fu grazie ad un personaggio, nello specifico Paris Hilton, che nel 2006 decise di lanciare una sua versione del Prosecco in lattina (“Rich Prosecco”), che generò grande appeal per questo vino nel mondo anglosassone, nonostante il suo non fosse prodotto da vitigni italiani.

Ulteriore spinta fu data anche dall’inserimento ufficiale del Prosecco come ingrediente dello Spritz, che negli ultimi 15anni è diventato, in pianta stabile, una delle bevande alcoliche più vendute.

La crisi monetaria mondiale del 2007/2008 ha dato al prezzo più abbordabile del Prosecco rispetto a Champagne o Franciacorta un’ulteriore chance di aggressione del mercato, riuscendo a rispondere alla domanda di bollicine a prezzi più bassi.

Come tutti i grandi successi di mercato la congiunzione di tempistiche (di produzione), posizione geografica, capacità produttive, avvenimenti socio-culturali e un po’ di fortuna hanno creato la parabola crescente di successo del Prosecco fino a posizionarlo come vino più venduto nel mondo e parola legata al mondo del vino più ricercata su Google.

La nostra selezione di Prosecco la trovate qui.

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